Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)
Jean-Jacques Rousseau nacque a Ginevra nel 1712. Rimasto orfano di madre poco dopo la nascita, ebbe un’infanzia difficile. Viaggiò in Francia e in Italia, lavorando come segretario e precettore. Si stabilì a Parigi, entrando in contatto con filosofi illuministi come Diderot.
Le sue idee sull’educazione, la politica e la natura umana influenzarono profondamente il pensiero moderno. Tra le sue opere più importanti ci sono Il contratto sociale (1762), Discorso sull’origine della disuguaglianza (1755) e L’Emilio (1762). Per le sue idee, spesso in contrasto con le autorità, fu costretto all’esilio in Svizzera e Inghilterra. Morì nel 1778 in Francia.
L’Emilio
L’Emilio, o dell’educazione è un trattato pedagogico in cui Rousseau descrive l’educazione ideale di un giovane, Emilio. L’opera si basa sull’idea che l’educazione debba rispettare la natura e lo sviluppo spontaneo del bambino, senza imposizioni artificiali.
Rousseau suddivide l’educazione in diverse fasi:
1.
Infanzia (0-12 anni) – Il bambino deve crescere libero, imparando dall’esperienza e dalla natura.
2. Fanciullezza (12-15 anni) – Si sviluppa la curiosità naturale, favorendo l’apprendimento attraverso l’osservazione diretta.
3. Adolescenza (15-20 anni) – Si introduce la morale e la religione, formando il carattere e il senso di responsabilità.
4. Età adulta – Emilio è pronto per affrontare la società, scegliendo una compagna, Sofia, educata secondo gli stessi principi.
L’opera fu considerata rivoluzionaria, ma anche pericolosa, tanto che venne condannata dalla Chiesa e censurata.

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